lunedì 3 settembre 2007

...piccoli pensieri di ritorno...

tornato.ritornato.atterrato.riatterrato.

sono riatterrato in italia amici miei, dopo un mese in africa. ....sono riatterrato nel primo mondo dove c'è la "tecnologia, pret-à-porter, democrazia"... dove praticamente abbiamo tutto-troppo- si vive di vizio- di effimero-di consumo-di superfluo; siamo tristi-insoddisfatti-depressi-ci suicidiamo-l'apparire si è ormai sotituito all'essere.

...sono stato nel terzo mondo dove c'è "caldo e umidità, incertezza sui
confini e molta povertà" dove praticamente non c'è un cazzo-c'è poco o nulla-si vive a stento-di sussistenza-di miseria-di cose semplici-dove l'acqua
è preziosa com l'oro; chi ci vive spesso ride-sorride anche se capisce la propria condizione-la gente è fiera- l'essere è tutto.
c'è da imparare.
c'è da imparare da quelle faccette nere e puzzolenti di quei bambini che ridono (e tu ti chiedi ma cosa c'hanno da ridere questi qua che non hanno un cazzo), sono felici se gli regali un sorriso, una smorfia, e ti riempiono di gioia-sono attenti- ti ammirano - ti abbracciamo - ti toccano - ti scrutano- ti punzecchiano - ti si appiccicano ---- sono bambini.
c'è da imparare donando una carezza...ti si apre il cuore, ti commuovi e non capisci..o meglio inizi a capire....
c'è da imparare dal 2007 in cui si fanno i week-end sulla luna e si vede anche un bimbo che muore perchè l'acqua non c'è...ma loro ridono,ridono, ridono...
c'è da imparare da quella terra rossa che sente piedi scalzi calpestarsi ogni giorno....le scarpe sono un lusso...
c'è da imparare da quei canti pieni di gioia.
c'è da imparare dalla morte stampata in viso dei bambini malati di aids... allora ti chiedi dove cazzo stà dio...(magari se c'è, stà proprio in quelle facce...).
c'è da imparare dal non avere un cazzo ed essere pervasi dalla gioia.
c'è da imparare da quei discorsi sotto un cielo che non riesco neppure a descriverlo...
non faccio il moralista. cerco di descrivevi un esperienza.
in effetti è vero....non riesco a descrivervi nulla in realtà o magari molto poco...non bastano le parole, le foto o le immagini in TV...è impossibile trasmettere le stesse emozioni...mi dispiace..non ce la faccio.
non finirei più di tentare di descrivere stati d'animo e comunque non bastrebbero...quindi vi lascio, mi lascio questi pochipensieri buttati là in fretta e senza starci troppo a pensare...ci si porta dietro un pezzo d'africa..lasciato dai bambini, dai canti degli animatori, dai buchi delle strade e dalla polvere rossa...ci si porta dietro un minuscolo pezzo di un grande progetto...una sfumatura quasi impercettibile a prima vista ma che rende il quadro degno della firma che porta l'artista.
La vita.

"....-perchè nessun sogno puo' esprimere l'atmosfera del sogno, quel misto di assurdità, sorpresa e smarrimento in un tremito di rivolta disperata, quella sensazione di esser prigioniero dell'incredibile che è la vera essenza del sogno...
-rimase in silenzio pe un po'-.
-no, è impossibile; è impossibile comunicare la viva sensazione di una data epoca della propria esistenza-cio' che ne costituisce la realtà,il significato vero-la sottile e penetrante essenza
E' impossibile.viviamo come sognamo.soli."
Conrad, "Cuore di tenebra".



a presto vecchie canaglie.....mi raccomando commentate...ate...ate...ate...ate...


"i want this guy to come to dance with me like this, like this, like this, like so."


questo è il sito che riguarda korogocho, uno slum di nairobi dove sono stato un giorno http://www.korogocho.org/index.php

3 commenti:

Anonimo ha detto...

è vero marco..è molto difficile, quasi impossibile, cercare di far capire agli altri, descrivere quello che hai nel cuore quando torni da un'esperienza come l'africa..come quella che abbiamo vissuto noi..ci si porta dietro un pezzo di quel grande continente, ma loro si terranno per sempre un pezzo del nostro piccolo cuore..quei bambini un po' puzzolenti, un po' appiccicosi ma con gli occhi così grandi che ti dicevano tutto..e quando li sentivi cantare, quando li vedevi ballare e scherzare..io mi vergognavo per i miei problemi che in mezzo a tanta povertà e miseria si rivelavano per quello che erano..stupidi, superflui..inutili..il cottolengo e korogocho..due esperienze fantastiche quanto devastanti!!l'odore della discarica, della colla che sniffavano a pochi metri da noi, gli sguardi vuoti di quei bimbi destinati ad una vita fatta di medicine e rinunce perchè siero positivi..come si può restare indifferenti..noi con tutte le nostre comodità..con tutto il TROPPO che abbiamo nella nostra vita..la mattina già da dentro la missione si sentivano quelle vocine stridule che ti aspettavano, per prenderti la mano appena uscivi..give me this one..what is your name..how are you..voci che nella testa ancora risuonano..ciao marco..^^F|oOo^-^..

Anonimo ha detto...

Ciao!Sono capitata nel tuo blog per caso...e mi hanno colpito le tue riflessioni...che sono sempre più rare oggi giorno...Penso che il mondo in cui viviamo è contraddistinto da una idiozia generalizzata,le persone prese da questa vita frenetica, non trovano lo spazio per pensare alle loro azioni, a ciò che gli stà intorno,isomma al mondo...tu invece lo fai!è BELLO fermarsi, a volte, e staccare la spina e pensare...isomma guardarsi vivere; in modo che poi quando ci rigettiamo di nuovo nella vita, tutto potrà meravigliarci... sopratutto le cose semplici ciò che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi. Propio quelle ci fanno emozionare e sorridere, come i bambini che hai descritto tu dell'Africa. Un cantante, che a me piace molto, disse:" Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori!" De Andrè

marco quagliatini ha detto...

ciao federica, piacere,...sono contento..mi riempiono le tue parole perchè cio' mi fà sperare che un giorno l'idiozia generalizzata magari smetta di inondare le milioni di teste inette di questo globo...il mio pessimismo dice che è solo un'utopia...pero' ogni piccolo segno di miglioramento mi lascia sperare...